PHOENIX.FELIX.ET.TU
Questa sezione raccoglie vari scritti sparsi su Borgomasino. Si tratta di brevi monografie su argomenti specifici che non hanno trovato posto nei miei libri oppure sono stati pubblicati sui bollettini delle Società Storiografiche Canavesane (SASAC, ASAC o CORSAC), su riviste storico-etnografice (Canavèis), o altri come ad esempio lavori realizzati durante il mio purtroppo troppo breve mandato come Assessore alla Cultura nella giunta Bellardi.
Tutti i documenti sono di libera consultazione ma ogni diritto di sfruttamento e riproduzione è riservato.
Indice
Opuscolo per la promozione turistica di Borgomasino. Testi e fotografie in collaborazione con mio figlio Filippo Forchino.
Ricerca realizzata durante il mio mandato come Assessore alla Cultura sull’antica Casa Comunale, nota ai più semplicemente come ex sede delle Scuole Elementari.
Continuazione della ricerca precedente che mette in luce nuovi particolari che si possono evincere dai documenti antichi, come la planimetria presente nel catasto settecentesco.
All’origine dei soprannomi delle vecchie famiglie borgomasinesi.
L’Ansent, tipico dolce pasquale di Borgomasino, sta ormai scivolando nell’oblio, mentre altri paesi ne rivendicano e ne promuovono la paternità. Questa ricerca raccoglie quel poco che si sà, inclusa una delle ricette originali.
Nel 1848 vengono istituite dalla monarchia sabauda in ogni comune le Milizie Comunali per la gestione dell’ordine pubblico. Quali erano esattamente i loro compiti? Chi le componeva? Com’erano organizzate? Leggendo negli archivi troviamo non solo i regolamenti istitutivi ma anche gli elenchi dei cittadini arruolati nel nuovo corpo, per Borgomasino ed i paesi limitrofi (Vestignè, Tina, Masino, Maglione, Cossano e Villareggia) che facevano capo a quel che era noto come il Mandamento di Borgomasino.
La vigna della Torrazza, che troneggia con la sua Casetta Rossa sulla collina di Borgomasino, circondata dai bochi (un tempo tutti vigneti), produce oggi dell’ottima uva Erbaluce vinificata da Ferrando Vini di Ivrea in tutte le sue declinazioni (bianco fermo, spumante e passito). Questa vigna, che fu proprietà di Conti di Masino, ha origini antichissime e compare già in un atto notarile del 1216, documento citato tra l’altro già nella mia tesi di laurea in Storia del Diritto Italiano. Ripercorriamo insieme quel che si sa della sua storia.
1944. Un rastrellamento nazifascista alle scuole di Maglione, dove si erano rifugiati alcuni partigiani, si chiude con un nulla di fatto ma con parecchi danni. Il Podestà del Comune di Borgomasino, di cui all’epoca Maglione era frazione, scrive alla Prefettura di Aosta allegando relazione tecnica e chiedendo un risarcimento per i danni subiti, descritti dettagliatamente. Otterrà risposta?
1777. Carlo Francesco Valperga, conte di Masino, chiede alla Regia Camera dei Conti di rispolverare una vecchia tariffa doganale del 1680 che lo autorizza ad esigere pedaggio per le merci che transitano nel suo contado, “tanto per l’acqua” (il Naviglio d’Ivrea) “che per terra”. Quindi cosa esattamente passava a quell’epoca per le strade del Contado di Borgomasino e cosa doveva pagare, e quanto, dazio? Andiamo a scoprirlo insieme in questa ricerca.
Come funzionava il cine-teatro parrocchiale di Borgomasino negli anni ’30, con le pellicole noleggiate insieme a Vestigné.
Il Capitano Follis, nato a Borgomasino nel 1784 e già arruolato dodicenne nel Reggimento Monferrato del Regno di Sardegna, visse in prima linea tutta l’epopea napoleonica, dal 1797 fino al 1815 ed oltre, fino al congedo avvenuto nel 1823, che lo riporterà infine nel suo paese con innumerevoli avventure da raccontare.
Storia dei Capitani Vittorio e Vincenzo Aimino; il primo protagonista della rivoluzione piemontese accanto a Carlo Trombetta, poi uomo dell’Esercito Napoleonico ed infine naturalizzato francese. Il secondo anch’egli militare, patriota ed irredentista, che troverà la sua fine sul suolo ellenico combattendo per l’indipendenza della Grecia.
Giuseppe Lana (1836) partecipa alla Seconda Guerra d’Indipendenza. Il figlio Giovanni Battista (1869) militerà invece nell’Arma dei Reali Carabinieri nel neonato Regno d’Italia.
Una personale lettera aperta al mio mito d’infanzia, il nostro concittadino Sergente Maggiore Pilota Carlo Bellardi, che ha volato sui Fiati CR32, CR42, G50, Macchi 200 e sullo splendido MC 202 Folgore durante la Seconda Guerra Mondiale. Abbattuto su Malta e poi rientrato in servizio appena prima dell’Armistizio, prenderà la strada della guerra partigiana e per la nostra libertà sacrificherà la sua vita nel 1944 sui monti di Quncinetto.
Episodio di guerra. Nel 1944 un gruppo di militi del Fronte di Liberazione Nazionale, dopo una serie di saccheggi (o espropri che dir si voglia), assale la caserma dei Carabinieri di Borgomasino. I Carabinieri di stanza rispondono al fuoco, mettendo in fuga i partigiani. Lo scontro lascia sul terreno un morto tra gli assalitori, Ozzello Albino di San Giusto. Il Maresciallo Grosso ed il Vice Brigadiere Cavallaro si trovano ad affrontare un lunga inchiesta per stabilire eventuali responsabilità nella condotta tenuta dai Carabinieri di fronte ai rivoltosi.
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